
Credo che il vero tema di fondo quando si parla di Spagna e del
referendum per l’indipendenza della Catalogna sia come l’Europa e gli stati nazione riusciranno a gestire le differenze e le identità che esistono al proprio interno, differenze che se non verranno governate rischiano di far esplodere la costruzione europea e gli stessi assetti nazionali.
Siamo in un momento storico in cui emergono sempre di più una serie di fratture nella coesione sociale e nella vita democratica dei
Paesi europei, e in cui la politica riesce sempre meno a percepire la sofferenza e le diseguaglianze sociali che si sono prodotte negli ultimi anni. Insomma, siamo entrati in una nuova epoca, un’epoca caratterizzata da una forte reazione alla
globalizzazione, e dobbiamo ripensare i principi su cui si fonda il nostro vivere civile, serve una
Assemblea Costituzionale per ripensare lo Stato e il funzionamento delle nostre istituzioni.
Aggiungo che la reazione della
Lega Nord rispetto al referendum catalano è stata molto matura: ho apprezzato le parole di
Luca Zaia, quando, parlando del prossimo
referendum del lombardo-veneto, ha ricordato che ci si muove nell’ambito della legalità, che questo referendum è legittimato da una sentenza della corte costituzionale e rispetta quindi la nostra Costituzione.