La competitività nazionale è stata altamente compromessa, in uno scenario psico economico europeo in cui vige l’interesse favoreggiante alcuni stati membri piuttosto che di altri. L’assenza di una significativa rappresentanza politico-governativa in Italia ha portato a gravi perdite economiche, aiutate negativamente da una cattiva gestione delle risorse tipica delle sinistre. È fondamentale per il nostro Paese riprendere la propria importanza sul fronte internazionale e tornare a dare respiro alle attività dell’artigianato e dell’imprenditoria “Made in Italy” attraverso giuste scelte di gestione delle risorse energetiche su scala internazionale.
Si è visto nella storia come alcune scelte geopolitiche piuttosto che altre determianassero una certa stabilità nazionale economica su tutti i livelli d’esercizio , tra cui i più energivori sono rappresentati dal settore dell’edilizia, dei trasporti e delle industrie. L’Italia è per l’eccellenza il paese del manifatturiero, della produzione Made in Italy ammirata ed invidiata in tutto il mondo, e come tale dunque necessita un apporto energetico conforme alle proprie attività, nel rispetto dell’ambiente e dei meravigliosi paesaggi che la caratterizzano.
E’ anche il paese però con meno risorse primarie. La posizione strategica dello stivale che , come la storia ama ricordarci , da sempre consente fiorente sviluppo socio economico per le vie del Mediterraneo, deve rivendicare tutto il suo potenziale di un crescita per mezzo di un’analisi di politiche estere e di scambi di materie, finanziamenti strutturati alla disposizione di linee di trasoporto energetico oltre mare, ma anche grazie ad per una Strategia Energetica Nazionale (SEN) che si interfacci concretamente ed efficacemente con i settori che le sono subordinati. Dal punto di vista ambientale lo sviluppo sostenibile, per questioni concernenti materie economiche, sociali ed ambientali deve riguardare tutte le nazioni in via di sviluppo perché si raggiungano i target per il 2020. Gli strumenti a disposizione sono molti, specie quelli forniti dalla Unione Europea; bisogna provvedere a conciliarli, ma anche a ristabilire i rapporti con i paesi che ci circondano come l’Africa, accompagnandoli alla crescita ed al benessere fornendo strumenti, tecnica e sapienza pregressa, e non avendo il classico comportamento colonialista caratteristico di nazioni come la Francia e l’Inghilterra. Un’analisi dei trend dei mercati energetici può fornire una buona base per la comprensione trend futuri, specie a seguito delle ultime elezioni internazionali e gli scenari nazionali che cambiano le prospettive per il prossimo decennio. L’osservazione di questi in ottica integrata alle necessità del nostro bel Paese si rivela ad oggi di fondamentale importanza per dare respiro alle attività economiche ed alla vita dei cittadini.
Martina Di Labbio
Giuseppe Capodiferro
Per il nostro Paese, sopratutto attraverso il sud Italia, penso che la soluzione all’energia sia quella relativa agli impianti solari termodinamici. Impianti che negli ultimi anni hanno ampliato enormemente i loro rendimenti e ridotto i costi di realizzazione. Impianti che nello scenario internazionale (dagli Stati Uniti alla Spagna all’impianto più grande al mondo che sarà realizzato in Marocco di 580 MW entro il 2020) stanno caratterizzando forse la miglior risposta al tema dell’energia e dello sfruttamento delle fonti rinnovaili.